La storia di Balestrate
La piazza e la piazzetta
LA STORIA DI BALESTRATE IN BREVE

"Quantum a litore maris infra terram per jactum balistae protenderit..."
Con queste parole, riportate in un decreto del Re Federico D'Aragona del 1307, s'inizia la storia di Balestrate.
Quel decreto stabiliva che tutto il territtorio costiero della Sicilia, compreso da un'immaginario tiro di balestra scoccato dal bagnoasciuga, apparteneva al diretto dominio del Re.
Queste terre attraverso un'altro decreto del Re Alfonso Magnanimo del 1456, furono donate al Carmelengo Nicolò Leofante, per passare poi, di mano in mano, ai Leto, ai Santoro, ai Maltese, ai Graffeo, ai Gesugrande.
Le prime case della borgata, che prese dalla contrada il nome SICCIARA (da seppia, in siciliano "siccia", di cui il mare era ricco), furono costruite nell'area attigua all'antica tonnara dei Fardella al tempo dei Santoro, altre ne sorsero un pò discoste, al tempo dei Maltese.

Successivamente circa 200 anni fa, le une e le altre si congiunsero e costituirono una sola borgata, popolata da contadini e pescatori provenienti dai vicini paesi di Terrasini, Cinisi e Partinico.
Si arriva così al decreto del 29 marzo 1820, con cui il Re Ferdinando I di Borbone deliberava che le due borgate saranno riunite in un solo Comune il quale prenderà la denominazione di Balestrate.
Un impronta indelebile della storia del paese fu data da Filippo Evola (1812-1887), che come sacerdote e uomo di cultura si pose al servizio di Balestrate, per la quale edificò la grande Chiesa Madre, che domina oggi la piazza principale detta appunto "Piazza Rettore Evola".
Balestrate è, dunque, un paese di storia recente:in circa due secoli di vita ha cercato di affermarsi nel campo economico attraverso la proverbiale laboriosità della sua gente che ha distribuito le sue fatiche tra il mare e la campagna, che le fanno corona e da cui ha attinto le sue principali risorse.
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